24 Gennaio
Il sostegno a distanza come prospettiva di crescita per il rafforzamento delle Comunità Educanti.
In Italia e all’Estero il ruolo del Sad diventa determinante per contrastare i fenomeni di povertà educativa.
Educare al sostegno. Educare alla reciprocità del sostegno. Sono questi i presupposti valoriali con i quali, come Forum SaD – all’interno della Rete ARCE e insieme alla Direzione Generale Educazione e Ricerca del Ministero della Cultura – ci avviciniamo alla giornata internazionale dell’Educazione del 24 gennaio.
Nel contesto di un mondo attraversato da un forte clima di instabilità politica ed economica, sospeso tra focolai bellici e guerre dimenticate, l’educazione, oggi più che mai, diventa un diritto umano da affermare, un bene immateriale da tutelare, una responsabilità e un’azione collettiva che deve coinvolgere tutti e tutte.
Riprendendo una nota frase di Nelson Mandela “l’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo”, noi crediamo – come ente impegnato da anni nell’ambito del sostegno a distanza e a vicinanza in Italia e all’estero – che la nostra missione sia importante per promuovere ogni giorno la tessitura progettuale di una comunità educante volta al valore dell’educazione come punto di crescita di una società.
Educare significa infatti rompere quella crosta di indifferenza che tiene distanti individui e bisogni, significa favorire una logica della pluralità, della vicendevolezza, della fiducia. Il diritto all’educazione è sancito dall’articolo 26 della Dichiarazione universale dei diritti umani, dove, fra le atre cose, viene sancito il diritto ad un’istruzione elementare gratuita e obbligatoria.
Nel 1989, con la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, si compie un passo in avanti e si stabilisce che anche l’istruzione superiore possa essere accessibile a tutti. Un’evoluzione che più tardi, nel 2015, viene rafforzata con l’adozione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, con la quale la comunità internazionale riconosce il bisogno di “garantire un’educazione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti” entro il 2030.
In questo percorso, dunque, l’istruzione diventa una via d’uscita determinante per abbandonare la condizione di povertà culturale e materiale in cui molti paesi del pianeta versano, ma altresì, diventa anche una prospettiva di futuro promettente, con nuove occasioni di crescita culturale e nuovi orizzonti di realizzazione economica.
Oggi ci sono circa 265 milioni di bambini e adolescenti in tutto il mondo che non hanno l’opportunità di iniziare o completare un percorso scolastico; 617 milioni di bambini e adolescenti non sanno leggere né hanno le basi fondamentali della matematica; meno del 40% delle ragazze nell’Africa sub-sahariana completa la scuola secondaria inferiore e circa quattro milioni di bambini e giovani rifugiati non vanno a scuola. Ovvero: il loro diritto all’istruzione è stato violato.
La piaga della povertà educativa non riguarda però solo il Sud del Mondo, ma è un fenomeno multidimensionale, che si incontra anche nelle nostre città, nei quartieri in cui viviamo, nella vita di tutti i giorni. La causa sta nella genesi del contesto economico, sociale e familiare in cui i minori vivono, realtà che a loro volta sono caratterizzate da scarsa educazione, da limitate possibilità relazionali e da forme più o meno evidenti di disagio economico e sociale.
Su queste fragilità, come Forum SaD, continuiamo a lavorare e progettare da anni, e lo facciamo attraverso processi di mappatura, di monitoraggio, di rivitalizzazione delle pratiche educative sui territori, contribuendo in Italia e all’estero al rafforzamento di tutti i soggetti che fanno parte delle comunità educanti. Un impegno che attualmente trova piena realizzazione nel progetto “Il Sostegno a Distanza nell’Italia che riparte, contrasta le nuove povertà e promuove coesione sociale e welfare generativo”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con azioni disseminate su tutto il territorio nazionale grazie al coinvolgimento di una larga rete di associazioni impegnate nel SaD.
Crediamo infatti che un’educazione di qualità, inclusiva ed equa, ma soprattutto capillare e garantita a tutti, sia la condizione necessaria per costruire un nuovo progresso etico e culturale del pianeta: lo strumento indispensabile per raggiungere l’uguaglianza di genere, per tutelare i minori e non lasciare indietro milioni di bambini, giovani e adulti.
Questo è il nostro impegno. Questa è la nostra vocazione.
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